Good is Beautiful dal punto di vista di Frédéric Sionis, head of design di Maisons du Monde

Immaginare gli interni è da sempre parte integrante della vita di Frédéric Sionis. Formatosi alla Boulle, la scuola di arti applicate di Parigi, ha lavorato come designer nel settore dell’arredamento per brand diversi e prestigiosi (Roche Bobois, Alinéa, Zara Home, Hermès). Da due anni Maisons du Monde ha offerto nuovi stimoli alla sua creatività dando spazio al ruolo che lui oggi ricopre. A capo del team di creativi e in stretto dialogo con la direzione artistica, Frédéric Sionis dirige un ufficio design in cui lavorano 30 persone. Appassionatissimo, Frédéric ci parla del suo impegno.

1. Cosa fa di te una persona impegnata?

Trovo che a partire dal momento in cui si crea qualcosa ci sia una forma di impegno. Da Maisons du Monde, proponiamo circa 2.500 nuovi prodotti a stagione: un numero piuttosto ragguardevole. Le nostre collezioni devono soddisfare un gran numero di persone. Anche quando proponiamo un nuovo materiale o un nuovo processo c’è una forma di impegno. Non è banale creare prodotti che siano il più possibile sostenibili. Abbiamo una responsabilità. Il più piccolo gesto può avere delle grandi ripercussioni... è in quest’ottica che abbiamo creato Good is Beautiful. Occorre che pensiamo all’intero ciclo di vita di un prodotto: la sua fabbricazione, il suo trasporto, il suo uso, la sua trasformazione...

2. Conciliare stile e sostenibilità, a cosa ti fa pensare?

Mi viene subito in mente un punto di riferimento nel mondo del design quale è Philippe Starck, con la sua linea “Good goods”. Mi è di ispirazione, qui da Maisons du Monde, per vedere le cose in un modo nuovo. Il nostro brand è apprezzato per lo stile, che è ciò che principalmente attrae le persone. Ma ora desideriamo anche far sapere che realizziamo prodotti sostenibili. C’è una vera e propria presa di coscienza a proposito dei materiali e del ciclo di vita dei prodotti.

3. In quali delle 5 promesse di Maisons du Monde ti rispecchi di più?

Direi l’impegno #1 - offrire una gamma di prodotti di tendenza e sostenibili - che è proprio in linea con il mio ruolo. Proporre una gamma di prodotti di tendenza e sostenibili è ciò che facciamo ogni giorno. Abbiamo un vero e proprio impegno stilistico e il nostro obiettivo è crescere con dei prodotti sempre più virtuosi.

4. Come concili stile e sostenibilità nel quotidiano?

Il fatto di conciliare stile e sostenibilità mi fa venire in mente una metafora agricola. Lo stile si raccoglie stagionalmente e ciclicamente: ogni stagione noi anticipiamo e proponiamo delle nuove tendenze. Viceversa, la sostenibilità si coltiva in profondità, come un seme che necessita di tempo per germogliare. Dobbiamo irrigare il nostro terreno creativo. Si tratta di due dimensioni temporali diverse che cerchiamo in qualche modo di far coincidere.

5. Se potessi dare un consiglio di semplice applicazione per conciliare sostenibilità e stile, quale sarebbe?

Non credo di avere dei veri e propri consigli da dare... l’ideale è pensare allo stile e alla sostenibilità in maniera complementare.